G L O S S A R I O
- Pidrüs - Animale inesistente, tipico della zona poggese. Rappresenta la balordaggine e, come simbologia, il genere di ospitalità riservata dai locali ai forestieri: "andem in dla val à ciapàr al Pidrüs !".
- Ansa - Serpe esistente. In metafora rappresenta la cattiveria e l'acidità di carattere: "At se cativ ac'mè n'Ansa !".
- Galpèdar - Bestia frutto della fantasia. Sintetizza nelle sue sembianze la boriosità e la vanteria portati all'eccesso, più una buona dose di scaltrezza.
- Babau - E' il fantasma per eccellenza, il custode e l'abitatore delle tenebre, senza forme e dimensioni.
Risiede nelle cantine e nei granai pericolosi: "Ve' via pütin, se no a salta föra al Babau !".
- Marmàcula - Insetto inesistente che la tradizione vuole alimento preferito del Pidrüs. Un tempo, secondo le leggende, era considerato la causa materiale dei mali cerebrali tipici della senilità... perchè mangiava le cervella: "Al g'ha na Marmàcula in d'la testa !".
- Och ad'la nev - E' un'oca, semplicemente un'oca dai piedi molto lunghi. Rappresenta la bonarietà e la letizia a dismisura e quindi una certa "tontaggine". Simboleggia i freddi inverni di una volta.
- Gosa - E' il demone-bestione delle acque superficiali, deputato a far da deterrente ai bambini che si avvicinavano ai pozzi, ai maceri e ai fossi: "Minga guardar in dal pós parchè a vegn sü la Gosa !".
- Marturel - Mustelide esistente. Rappresenta in sostanza la testardaggine, ma l'offesa ha sapore bonario o è addirittura una forma di saluto: "Ciau Marturel !".
- Bosma - Mostro creato dalla fantasia. Era a guardia dei letamai, dei pozzi neri e di qualsiasi posto lercio a cui, come al solito, i bambini non dovevano avvicinarsi.
- Lof - E' il lupo in poca carne e tante ossa. Assomma nelle sue caratteristiche la famelicità, il peccato, la paura dell'ignoto. Insomma: il lupo è in ognuno di noi.
- Favàs - Volatile esistente. E' la sintesi della goffaggine e della rapina insieme, ma solo per istinto.
- Busatèl - Animale frutto della fantasia. Rappresenta l'invadenza e l'ignoranza, se non l'insensatezza dei movimenti e delle decisioni. "L'è sens' üsta cumpagn un Busatèl !".
- Cucù da la pena grisa - E' il volatile spennacchiato foriero di buoni e cattivi auspici. Le ragazze, come partecipando a un gioco rituale, interrogavano questo strano oracolo. Contando i suoi cucù venivano stabiliti gli anni che dovevano trascorrere prima delle nozze.
- Fada - Grossa rana detta anche Fadòn. Tradizionalmente il termine è in uso per far confronti con persone di buona stazza. Ma è anche la protagonista delle classiche fiabe, tra streghe, principi e incantesimi.
- Lügaron - Lügar, ramarro. Per la leggenda è il terrore delle serpi e quindi delle Anse: una sorta di mangusta locale. Poi simboleggia la velocità e la vivezza dei colori.
- Calcalì - Volatile inesistente. Basta dividere il nome per avere chiaro il suo significato: calca lì. Rappresentava la punizione corporale impartita ai ragazzi indolenti: un tocco a nocche chiuse sulla testa. "At regal un gnal at Calcalì".
- Dormalora - Bestia fantastica. Assomma la passività avvilente, la pigrizia e la contraddizione. Chi dorme non piglia pesci. "Dasmisiat Dormalora !".
- Canpèr - Anfibio. A causa della sua tipica immobilità vien preso ad esempio per sottolineare la rigidità e la mancanza d'espressione e, più estesamente, la cocciutaggine in decisioni fondate sul nulla.
- Simsòn - Cimice gigante. L'insetto richiama la puzza nauseabonda e quindi la sporcizia. Infatti la cimice, se calpestata, sprigiona un odore al quale non si resiste.
- Buba - L'origine del nome dato alla bestia è controversa. La più recente indica la provenienza da una marca di trattore, del quale, la notte, oltre a sentire il rumore tonante, si vedevano le teste del motore sprizzare fiamme. Buba, tra l'altro, vien detto a persone di poca raffinatezza nel comportamento e nell'abbigliamento: "L'è vestida ac'mè na Buba !".
- Begasüchèra - Grillotalpa. E' il parassita e l'approfittatore deleterio, un mostriciattolo che vive negli orti: distrugge alla radice ciò che si produce.