Il bestiario che ora reggete sui palmi delle mani ha storia lunga ed alterne vicissitudini, dalle sue origini fin alla sequenza che lo portò ai trionfi delle stampe. Gli autori del libello, nel nome della nuova scienza civile del naturalismo e delle scoperte, per poter concludere lo studio, sono incorsi in inenarrabili pericoli per un sol motivo: tanta gente e l'autorità costituita si dimostrano contrari alle realtà qui raccontate.
Molti hanno accusato gli autori di voler spaventare i giovinetti, di crear turbe nella tranquilla vita dei Podiensi e di sconvolgere le regole di Madre Natura e della vita stessa.
Un fatto certo è che gli autori si vantano d'aver raccolto tanti indizi e prove da render la storia quasi vera. Han detto di aver intravisto i fantastici animali, d'averli seguiti, riprodotti in disegni e, addirittura, d'essere stati sconvolti o appassionati dalle forme, l'indole, la voce delle bestie.
Sempre gli autori, all'inizio dell'impresa e prima che lo stampatore credesse anch'egli ai mitici racconti, hanno esplorato lande, fiumi, valli e boschi della plaga. Poi hanno discusso con i vecchi delle lontane corti e con alcuni anonimi magoni e strie che, rischiando d'essere inquisiti o messi al rogo, sono stati testimoni dell'esistenza delle occulte bestie.
Gli Autori hanno iniziato l'esplorazione a notevole distanza per poter raggiungere il nocciolo del problema che ancora li attanaglia. Son stati nell'Ostiglia di Cornelio, han visitato l'abbazia del Polirone per vederne la biblioteca, si son soffermati a Carbonara e quindi a Folonica, poi a Quarantola e in Vallalta.
Cos'han trovato ? Voi vi chiederete. Queste le risposte che loro stessi han fornito: niente. solo ombre e acuti versi, tracce sul terreno molle e fruscii di canne, pietre, acque e fronde.
Così si esprimono, perchè la gente affascinata corra a pigliare codesto libro per esserne custode, mentre dalla città si attende che un tribunale di esimi zoologi, filosofi e rappresentanti del signor Duca, pronunci sentenza su un'opera tanto spregiudicata e nova.
Ma intanto, già in certe locande e hostarie del territorio la gente, aiutata dal contenuto del trattato, passa notti e serate a costruire e limar storie su questi presunti animali.
L'autorità sembra temere che il bestiario possa far tal presa sul popolo, da rovinar gli equilibrii di certi racconti che fan restare le famiglie in casa e annullare i rapporti tra anziani e giovinetti.
E pensare che molti del posto dicono di ricordare le memorie ereditate dagli avi, aggiungendo con ciò, a dire il vero, che un tempo le arcane bestie facevan parte delle fiabe della sera.
Questa è la realtà chiara dei fatti. Nelle pagine seguenti potrete seguir le prove ed i concetti.